Margot legge... L'isola dell'abbandono - Chiara Gamberale


 Se sapessimo di cosa abbiamo bisogno, non avremmo bisogno dell’amore.

Questo romanzo contiene una lettera di Arianna al figlio Emanuele, nel tentativo di spiegargli chi era la madre e da dove inizia la sua storia. Proprio così veniamo a conoscenza di Stefano, il suo più grande amore, con i suoi tradimenti e il suo continuo cadere nelle droghe. 
Arianna disegna strisce di fumetti e grazie a Stefano nasce il coniglietto Pilù con il suo umorometro su “Pericolo Blu” nei giorni bui. 
Proprio per governare i giorni Blu, Occhi (come Stefano soprannomina Arianna) lo accompagna dallo psicologo Damiano Massimini, quello che diventerà il padre di suo figlio.
E poi c’è Di. L’unico in grado di toccare il suo cuore nelle corde più intime. Ma andiamo per ordine.

Partendo dal mito dell’abbandono di Teseo e Arianna, Chiara Gamberale torna per raccontare la paura (che un po’ tutti nascondiamo) dell’abbandono, la paura di perdere il filo e di perdere le nostre certezze. 
Tutto ha inizio con una seduta di gruppo di psicanalisi, un gruppo in cui non vuole più tornare perché non riesce a trovare il senso e l’utilità di un gruppo che si ascolta ma non si aiuta. 
Arianna si ritrova volutamente sola a crescere questo bambino, non sa se sarà una brava madre, non sa se tornerà a disegnare fumetti, sa solo che vorrebbe scrivere al figlio la sua vita fino a lui, prima di essere troppo vecchia per ricordarla.
Così comincia dall’inizio, comincia da Stefano, dalle sedute di Stefano con il dottor Massimini, sedute che un po’ lo aiutano a riprendersi poco prima della vacanza a Naxos, dove Stefano la abbandona.

Pare che l’espressione "piantare in asso" si debba a Teseo che, una volta uscito dal labirinto grazie all'aiuto di Arianna, anziché riportarla con sé da Creta ad Atene, la lascia sull'isola di Naxos. In Naxos: in asso, appunto.

E adesso, dopo anni, con un figlio da crescere e una vita da ricomporre, proprio a Naxos sente l’esigenza di tornare. Lì. In quell’isola in cui anni prima era stata abbandonata e da cui lei stessa era scappata, abbandonando qualcuno.

Chiara e la sua protagonista ci guidano per mano nel turbine di dubbi che fanno i conti con le nostre debolezze. La paura di non farcela e la voglia di rinascere, la paura di sbagliare, la necessità di affidare a qualcuno le redini della nostra vita. Per spiegarci che alla fine è così. La vita. Piena di dubbi. Di sfide. Ma se sapessimo di cosa abbiamo bisogno, non avremmo bisogno dell’amore.

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