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Visualizzazione dei post da novembre, 2019

Margot scrive... Workaholic - La malattia del 21° secolo

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La workaholism , anche detta work addiction, è stata introdotta nel 1971 da Oates, per indicare il bisogno incontrollabile di lavorare incessantemente, una di quelle malattie strane tipo la Social Addiction o lo Shopping Compulsivo.  Non è una di quelle dipendenze come l'uso di sostanze, non riguarda un appagamento istantaneo ma un insieme di attività che richiedono uno sforzo, per un lavoro o un servizio, per il quale si prevede una remunerazione. Molti, a seguito dell’accettazione di lavori sottopagati ed estenuanti, si drogano di lavoro pur di riuscire a sostentare (a malapena) le spese familiari. Una sorta di sacrificio di sé stessi che poi, per forza di cose, porta i workaholic a trasformare l’ambito lavorativo in unico punto di riferimento, annullando la vita sociale e familiare. Per loro il lavoro diventa l’habitat principale e ciò che sta fuori superfluo. In Italia la situazione dei Workaholic è degenerata dal 2011, dopo il Decreto Salva Italia di Monti e la succ

Margot pensa... In tempo

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Effetto del tavolino e del mago, ecco. Lo chiamerei così. È stato come se il mago avesse tirato via la tovaglia da sotto di me e tutti avessero sperato che io cadessi in piedi. Che avessi imparato, per una buona volta, a reagire. E invece no, ho rischiato di rompermi in mille pezzi un’altra volta. Chissà dove finiscono tutti quei discorsi che alla fine non abbiamo fatto, quei sorrisi che, pur di tenerti il muso, alla fine non facevo. Tutte le volte che un tuo difetto o un tuo muso lungo non mi infastidiva, anzi, mi rasserenava.   Ma soprattutto, chissà cosa ne sarà di me tra dieci anni, dove sarò e quante case ancora cambierò. Quanti scatoloni di cartone dovrò tenere in cantina o da qualche altra parte, e i libri che perderò nel frattempo. Se avrò mai un bel giardino e se farò il lavoro dei miei sogni o finirò per accontentarmi. In tutto, intendo. La storia del rospo in una pentola. Ecco a cosa mi fa pensare tutto questo. Se prendi un rospo, lo metti dentro una pentola con l’ acqu

Margot legge... L'amica geniale - Elena Ferrante

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Avete sicuramente sentito parlare di lei, in libreria è uscito proprio oggi il suo ultimo romanzo. Elena Ferrante, la scrittrice dalle milioni di copie vendute e dal volto sconosciuto. Prima di tuffarvi nella sua ultima uscita e nella seconda serie su Rai Uno, un bel ripasso sul suo primo libro è più che necessario. Lila è scomparsa, il figlio Rino non sa più dove cercarla e allora chiama Elena, l'amica d'infanzia, la quale gli suggerisce di cercare "tracce" di lei, in giro per casa. Non troverà nulla, né vestiti né oggetti. Lila è davvero scomparsa. Ma Elena non gliela darà vinta.  Comincia a scrivere di lei, perché in questo modo una traccia di lei resterà. Seguiremo Lila e Lenù sin da bambine, le vedremo giocare con le bambole, tra i banchi di scuola, giocare a diventare grandi. Sognare di diventare ricche e diventare scrittrici. Le vedremo crescere e, nella loro trasformazione, anche il rione nella periferia di Napoli si trasformerà, i loro comp