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Visualizzazione dei post da settembre, 2019

Margot scrive... I libri dell'estate, la mia

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Premetto che la mia "estate" è iniziata ad aprile e quando gli altri dicevano "oh, questa estate sta finendo subito! Ieri era maggio e oggi è già settembre".  No, per me no.  Questa estate è stata la più lunga della mia vita ma soprattutto la più intensa in tema di libri.  Un po' per il blog e un po' per il tanto tempo che ho avuto a disposizione. Un po' perché non riuscirei a vivere senza un libro vicino, non più adesso. Ad ogni modo, in questa domenica voglio stilare una lista dei libri dell'estate, la mia, partendo dal 21 giugno fino al 23 settembre (domani). 1) Il mestiere di vivere. Letto sulla riva del lago di Como, sul treno, sulla metro, un po' ovunque. Pavese era diventato il mio fedele amico, un amuleto e compagno d'avventure. Stavo sul treno, disperata e curiosa. 2) Spider , un libro comprato per gioco. Non sapevo quale fosse il titolo, né la copertina. Uno di quei libri "a pacchetto chiuso"

Margot scrive... Il ritorno di Elena Ferrante

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La scrittrice italiana Elena Ferrante, che con la sua amica geniale ha venduto ben oltre dieci milioni di copie del mondo in 40 paesi, ci regala un nuovo romanzo. Ancora top secret il titolo. L'unica cosa che sappiamo è un brano del volume... " Due anni prima di andarsene di casa mio padre disse a mia madre che ero molto brutta. La frase fu pronunciata sottovoce, nell'appartamento che, appena sposati, i miei genitori avevano acquistato al Rione Alto, in cima a San Giacomo dei Capri. Tutto - gli spazi di Napoli, la luce blu di un febbraio gelido, quelle parole - è rimasto fermo. Io invece sono scivolata via e continuo a scivolare anche adesso, dentro queste righe che vogliono darmi una storia mentre in effetti non sono niente, niente di mio, niente che sia davvero cominciato o sia davvero arrivato a compimento: solo un garbuglio che nessuno, nemmeno chi in questo momento sta scrivendo, sa se contiene il filo giusto di un racconto o è soltanto un dolore arruffato, s

Margot legge... Inseparabili - Alessandro Piperno

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Dopo Persecuzione, i fratelli Pontecorvo continuano a far parlare di sé in "Inseparabili". Inseparabili proprio come i pappagalli... Vivono tutta la vita assieme. Uno appiccicato all'altro. Poi, quando uno dei due muore, muore anche l'altro. Semi e Filippo sono i fratelli Pontecorvo, i due protagonisti di questo romanzo che è un viaggio tra presente e passato, un viaggio di continui scheletri nell'armadio. Semi, dopo un bagaglio di studi Bocconiano, ha un invidiabile lavoro all'estero, fatto di continui viaggi. Strapagato ma sempre al verde.  Filippo, invece, dopo un tentato percorso di studi in medicina, l'esperienza tra i medici senza frontiere, un matrimonio con un'attrice, finisce per diventare un celebrato disegnatore troppo modesto che quasi per sbaglio diventa una star con un film antimilitarista.  Entrambi tradiscono le proprie compagne ed entrambi rischiano di perdere tutto. Proprio come i pappagalli, condividono lo stesso des

Margot pensa... C'era un vecchio su un autobus

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C'era un vecchio su un autobus, seduto in fondo, da solo. Portava sempre con sé una valigia e un ombrello. Da quelle parti non pioveva tanto spesso, diceva di portalo con sé per scaramanzia, sosteneva che faceva caldo soltanto perché lui quell'ombrello non lo aveva lasciato a casa. Chissà se poi una casa ce l'avesse davvero ... Forse la sua casa era tutta in quella valigia. Sempre in viaggio ma mai per davvero. Era pronto a partire e si fermava alla stazione. Ma quel treno non lo prendeva mai. " L'ho perso! " gridava un giorno " l'ho perso! " e quel giorno pioveva, pioveva a dirotto e tutti pensavano parlasse del treno " l'ho perso e avevo ragione! ". Tutti lo credevano pazzo, la verità è che bastava guardarlo un po’ più attentamente per capire che aveva perso soltanto l'ombrello, che lui in quella valigia ci teneva soltanto i sogni che non aveva realizzato. Portava dentro due biglietti di un treno partito da un pezzo: un

Margot scrive... Aspettando il Salone

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Se credevate che Il Salone Internazionale del Libro ci avrebbe tenuti liberi e sospesi fino a maggio 2020, vi sbagliavate di grosso. Jonathan Safran Foer, Salvatore Scibona, Valeria Luiselli, Daniel Saldaña París, David Nicholls, Bret Easton Ellis, Eshkol Nevo, Samanta Schweblin, Isabelle Allende, Leiji Matsumoto, Amitav Ghosh, André Aciman, David Grossman. Sono queste le prime voci di Aspettando il Salone, un ricco calendario di incontri pensato come preparazione al Salone Internazionale del Libro di Torino, dal 14 al 18 maggio 2020. Sarà Jonathan Safran Foer ad aprire la stagione della Fondazione Circolo dei lettori e Aspettando il Salone, martedì 10 settembre, ore 18 all’Aula Magna della Cavallerizza Reale (via Giuseppe Verdi, 9), con il patrocinio dell’Università degli Studi di Torino. Possiamo salvare il mondo prima di cena (Guanda), riflessione su tutti quei gesti individuali che possono avere un impatto significativo sulla crisi del pianeta, è al centro del dia

Margot legge... Un karma pesante - Daria Bignardi

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Eugenia è una donna sulla quarantina, una donna-uragano realizzata a cui non basta nulla. Una da "o tutto o niente", ma i continui attacchi d'ansia causati da un’evidente stato di esaurimento nervoso la costringono al niente. Si ritrova costretta a fermarsi e lasciarsi andare ai continui flash back di una vita vissuta fino all'ultimo secondo, tra dolori ma soprattutto gioie e soddisfazioni. Da una ragazza sbandata, cresciuta tra Verona, Londra, New York e Milano, è diventata una regista famosa, è sposata con Pietro e hanno due figlie. Sarà la morte prematura del padre, sarà la lettura de "Il demone meschino" di Sologub a soli tredici anni, o la relazione a base di droga con il Conte, che Eugenia decide di prendere la vita di petto e fa di tutto per viverla lontano da Verona. Sarà che Eugenia ha inevitabilmente un karma molto pesante... A volte pensi che per cominciare a vivere davvero devi prima capire chi sei, fare le scelte giuste, mettere

Margot scrive... Dove scrivono gli scrittori

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Scrivere un libro... Può sembrare facile ma, anche quando si ha una storia in testa e si ha voglia di raccontarla, non c'è nulla di così complicato. Ci si siede sulla scrivania e le parole ci sfuggono, ci sembrano inadatte. Cancelliamo, strappiamo via tutto in brandelli. Poi, un bel giorno... ecco le parole che aspettavi! Stanno lì e sai che, se non comincerai a scrivere, quelle parole ti sfuggiranno. E allora corri ai ripari... ti armi di foglio e penna o computer, se ti è possibile. Altrimenti ogni pezzo di carta o superficie vale l'altro, proprio come ... Vladimir Nabokov scrisse Lolita su alcuni block-notes mentre viaggiava negli USA per collezionare farfalle. Truman Capote preferiva lavorare disteso: si narra che abbia scritto le prime bozze di ogni suo romanzo, racconto o articolo, sdraiato sul divano mentre beveva caffè, tè o cocktail. Tom Wolfe scriveva i suoi libri in piedi, sul frigorifero.  Quando Hemingway scriveva, annotava i suoi progressi quotidia