Margot legge... Il libro dell'inquietudine - Fernando Pessoa

Non si è mai vissuta tanto come quando si è pensato molto.
Una raccolta disordinata di pensieri di Bernardo Soares, alter-ego di Fernando Pessoa, il quale non è attirato da alcunché, vive annullandosi, privandosi anche di quelle certezze e di quelle costanti affettive che sono proprie di ogni vita. Pensieri malinconici e ricchi di sentimento, il tedio interiore distrutto in parole.
La solitudine mi sconforta; la compagnia mi opprime. La presenza di un'altra persona distrae i miei pensieri.
Un autore con una padronanza linguistica davvero invidiabile, dove anche la più banale descrizione diventa poesia. Non si tratta di un diario sulla vita "esterna", ma si tratta della vita "interna":  l'irrequietezza, la paura, la solitudine, finalmente hanno una voce. La voce di quei lupi solitari che si pongono domande sull'esistenza, dividendo la vita tra sogno e realtà, sogni così lontani da sembrare impossibili.
Ricercare la solitudine, non riuscire a stare da soli.
Non riuscire ad avere amicizie profonde, desiderare una persona vicina.
Il doppio gioco delle persone inquiete, da cui non si riesce a uscire.
Ma, in un modo o nell'altro, la vita mi pesa. Gli altri hanno qualcuno che si dedica a loro. Io non ho mai conosciuto qualcuno che addirittura pensasse di dedicarsi a me. Gli altri sono accuditi: io sono trattato correttamente.
Dedicato a tutti quei sognatori del posto finestrino, che quando guardano il mondo fuori dal vetro costruiscono nuovi mondi.

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