Margot legge... Suite francese - Irène Némirovsky

Concepita come un’opera in cinque volumi, Suite francese è rimasta incompleta in quanto Irène Némirovsky ne sospende la scrittura pochi giorni prima della deportazione ad Auschwitz, nel ’42.

Tempesta di Giugno e Dolce sono le parti che restano del romanzo, perfettamente compiute, in cui l’autrice ci permette di rivivere la Seconda Guerra mondiale in Francia durante l’invasione nazista. Non la guerra nelle frontiere, fatta di morte e devastazione, ma la guerra delle donne e dei pochi uomini rimasti a casa, la guerra di chi aspetta i propri cari e di cerca di sfuggire alla fame.

Tempesta di Giugno è ambientata nel ’40 e comprende la fuga dei parigini verso Sud, dopo il bombardamento; il racconto si sviluppa seguendo diverse persone e individui provenienti da diverse classi sociali, ad esempio: la famiglia Péricand, una famiglia notarile molto ricca, lo scrittore Gabriel Corte, la famiglia Michaud, tutti intenti a scappare nei vari paesini francesi, portandosi dietro i loro libri e animali domestici, vivendo per pochi giorni del poco cibo rimasto.

La seconda parte, Dolce, è ambientata in una piccola città della campagna francese, Bussy, dove le due donne Angellier, la vedova e Lucille la nuora, si preparano ad accogliere l’ufficiale tedesco acquartierato nella loro dimora, mentre Gaston, marito di Lucille, si trova prigioniero in guerra.
Nel 1941 Bussy viene occupata dalle truppe tedesche e l’ufficiale Bruno von Frank viene assegnato alla dimora Angellier. E allora vi descrivo brevemente questi tre personaggi:
-      La vedova Angellier, «aveva un viso bianco e trasparente, sembrava non avere più una goccia di sangue nelle vene», talmente temuta dalla nuora che mantiene l’ordine nella casa meglio di Hitler in tutta la guerra.
-      La giovane Lucille, «L'avevano accolta in famiglia per la parentela che poteva vantare e per la dote che portava (era la figlia di un grande proprietario terriero della regione), ma poi il padre aveva fatto certe speculazioni sbagliate, messo in crisi le sue sostanze, ipotecato le terre. Il matrimonio non era dunque dei più riusciti, e per giunta Lucile non aveva figli. Rivedeva il marito, quell'uomo grasso e annoiato, interessato unicamente al denaro, alle terre e alla politica locale; non lo aveva mai amato. Lo aveva sposato per far piacere al padre», moglie di Gaston, a conoscenza dell’amante di lui a Digione.
-      L’ufficiale tedesco Bruno, un musicista interrotto dalla guerra, che ama suonare al pianoforte, un giovane dai modi eleganti, per niente un soldato.

Tra Bruno e Lucille scatterà l’amore, i due però non osano incontrarsi proprio per paura della suocera che odia mortalmente tutti i tedeschi. Il paese, infatti, finisce per essere diviso in due, da una parte c’è chi finisce per vederli per quello che sono: uomini. «Tedesco o francese, amico o nemico, è prima di tutto un uomo, e io sono una donna. E con me è affettuoso, tenero, pieno di attenzioni... », e francesi come Benoit che, approfittando dei soldati andati a prenderlo dopo la denuncia per possesso di armi, uccide l’ufficiale Bonnet che corteggiava sua moglie Madeleine. 

Delle altre tre parti non restano che appunti e interrogativi, e dire che il libro sia meritevole di lettura finisce con l’essere riduttivo. Più che consigliarla mi sento di dire di lasciarsi trasportare dal ritmo e dalla narrazione, un po’ come Lucille si fa coccolare dalla melodia suonata dall’ufficiale. Un grande affresco storico che mette a nudo pregi e difetti dell'umanità: la meschinità, la vigliaccheria, la paura, la solidarietà, l'eroismo, la vanità, l'amore... non manca davvero nulla.

Vivamente consigliato il film, sicuramente più emozionante del libro. Stranamente.


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