Margot pensa... Occhi come il pacchetto blu di Camel

-Ma il Parlamento lo ha spiegato a lezione?
Come al solito mi ritrovo a parlare da solo, insistono sempre per vederci e studiare insieme e mi ritrovo ad essere l’unico con il libro aperto. Paolo e Feliciahanno deciso di limonare fregandosene di essere in un bar abbastanza pieno, dove le persone potevano anche essere disgustate da quella scena (tipo io che non avevo più voglia di terminare la mia così buona crostata della nonna). Cleliasta al telefono a parlare non so con chi del grande fratello (o forse uomini e donne, onestamente non noto la differenza), ma almeno la buona volontà di portare la Costituzione l’ha avuta. Franco… lasciamo stare, appena è arrivato si è spostato nel tavolo accanto per provarci con le due straniere sedute. 
Speriamo solo che arrivi Claudia…
Lei non ha mai studiato con noi, in effetti nessuno di loro le ha mai parlato, però mi piacerebbe poter studiare con lei …
Si ok, è scontato, mi piace. La scusa dello studio non regge da secoli. È stata la prima cosa che mi è venuta in mente quando, finita la lezione di diritto pubblico all’università, mentre lei stava raccogliendo le sue cose nella borsa, mi ci sono avvicinato e “Che ne dici di uscire insieme una sera?”è diventato un “Che ne dici di uscire insieme … agli altri per studiare?” 
Se mi avesse mandato a quel paese l’avrei pure capita … invece mi ha guardata basita e “Perché dovrei studiare con gli altri? Gli altri chi?”. Hai ragione, Claudia, cosa posso farci se sono così idiota?E a quel punto, considerato che non si è mai abbastanza idioti nella vita (o almeno in queste cose) “ci si aiuta un po’ …”e sentii il sudore freddo che scivolava dietro il collo. 
Nonostante ciò, lei continuava a stare in piedi davanti a me, ancora basita, uscendosene con un “fammi sapere quando, magari passo”e non sapevo se lo stesse dicendo per cortesia o pietà.
Così, adesso, sto qui a sfogliare tristemente la Costituzione di Clelia, ascoltando Franco che nel frattempo, forse, qualcosa è riuscito a combinare, invitando le ragazze al prossimo Erasmus party.
Ho conosciuto proprio qui Claudia, cioè si, l’ho vista per la prima volta all’università, ma è stato qui che ci siamo parlati la prima volta. Stavo seduto al tavolino ad aspettare Franco che, ovviamente, s’era ancorato a non so quale ragazza e chissà dove, quando l’ho vista entrare e sedersi al tavolo accanto al mio. Dovevo approfittarne. Per forza.
Sto quasi per rinunciarci, Claudia non verrà e c’ha pure ragione. Perché dovrebbe venire a studiare con persone che nemmeno conosce e con un tipo che non ha il coraggio di chiederle di uscire da soli. 
Così prendo una sigaretta e la appoggio momentaneamente sopra l’orecchio, raccolgo i miei libri ed esco fuori, fumo la mia Camel blu, prima di tornarmene a casa deluso. Blu come i suoi occhi, non lo avevo ancora detto? 
Ha gli occhi dello stesso colore del pacchetto di Camel, assurdo … però non sono stati la prima cosa che ho notato di lei, quella volta al bar, per esempio, avevo notato la sua pelle così bianca e i suoi capelli scuri.

“La vuoi una sigaretta?”le avevo chiesto
“Sei Leonardo? Quello dell’università?”mi aveva subito chiesto, scrutandomi con i suoi occhi che per la prima volta incontravo. Ho sentito il cuore letteralmente spostarsi. 
-Non me la offri una sigaretta?- esco dal ricordo di due occhi blu e incontro quelli reali.

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