Margot legge... Il gioco dell'angelo - Carlos Ruiz Zafon

Uno scrittore non dimentica mai la prima volta che accetta qualche moneta o un elogio in cambio di una storia.
Non dimentica mai la prima volta che avverte nel sangue il dolce veleno della vanità e crede che, se riuscirà a nascondere a tutti la sua mancanza di talento, il sogno della letteratura potrà dargli un tetto sulla testa, un piatto caldo alla fine della giornata e soprattutto quanto più desidera: il suo nome stampato su un miserabile pezzo di carta che vivrà sicuramente più a lungo di lui. Uno scrittore è condannato a ricordare quell'istante, perché a quel punto è già perduto e la sua anima ha ormai un prezzo.

Ed è proprio del prezzo di uno scrittore che parla “Il gioco dell’angelo”, romanzo di Carlos Ruiz Zafon, appartenente alla tetralogia de “Il Cimitero dei Libri Dimenticati”.
La storia è ambientata nella cupa Barcellona degli anni Venti, quando David Martin, il nostro protagonista, riesce a pubblicare un racconto per il giornale “La Voz de la Industria” e, grazie alle raccomandazioni dell’amico don Pedro Vidal, una serie di romanzi de “La città dei maledetti” per una casa editrice, sotto falso nome.
David, però, passa tutto il giorno chiuso in casa a scrivere, trascurando se stesso, la sua salute e i rapporti con il mondo esterno, un po’ come fanno tutti i poveri studenti nei giorni prima di un esame (con litri di caffè in endovena). 
Gli unici suoi amici sono Vidal, il libraio Sempere e Cristina la donna di cui è da sempre innamorato.
Ma ecco il colpo di scena: i problemi di salute hanno provocato un tumore al cervello, che lo condurrà nel giro di un anno alla morte, mentre Cristina, nel frattempo, sposa l’amico Vidal.

David crolla in uno stato di depressione e disperazione tanto da fargli accettare la “proposta che non potrà rifiutare” di un misterioso editore francese Andrea Corelli, il quale gli offre sia un enorme cifra per scrivere un libro, che la promessa della completa guarigione dalla sua malattia. 
David, che pensa di non aver nulla da perdere, accetta questo ingaggio, ignorando i pericoli a cui sta andando incontro. Nel giro di poco, infatti, David capisce che il suo editore è coinvolto in terribili crimini e che in realtà Corelli vuole sacrificare l’anima di David, un’anima pura, per riacquistare la propria.
In tutto ciò non bisogna dimenticare quello che è stato il mio personaggio preferito in assoluto: Isabella.
Una di quelle donne/tornado che entrano nella tua vita e, in un attimo, ne prendono le redini. Tanto simpatica quanto fragile, diventa la migliore amica del nostro protagonista, “per sempre”, aiutandolo e, il più delle volte, contrastandolo.

Zafon è riuscito a rendere credibile l’incredibile: il romanzo, pura fantasia, cattura il lettore ipnotizzandolo e immergendolo in dinamiche che, per quanto siano irreali, catapultano il lettore nella Barcellona cupa, un po’ noir e un po’ affascinante.

Allora mi sento di consigliare questo libro a tutte quelle persone che provano amore.
Amore per la scrittura, amore per una persona, amore per i libri. Per tutti coloro che sarebbero in gradi di vendere l’anima al diavolo per quest’amore. 
E, in fondo, che male c’è.

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