Margot legge... L'eternità dell'amore incompiuto - Sergio Tavanti

 Sergio Tavanti ne L’eternità dell’amore incompiuto pone una domanda: l’amore eterno esiste?



Siamo a Firenze, anni Settanta. Tra Cosimo ed Eleonora nasce un grande amore, per lui non è la prima volta che si innamora, ma è la prima volta che riconosce in una donna l’esatta metà.


La loro storia però si interrompe drammaticamente nel giro di pochi mesi e la conseguenza è una sola: i due innamorati cercheranno di andare avanti.

Eleonora conoscerà un altro uomo e, dopo una brutta convivenza, ritornerà a essere single. Cosimo, invece, si sposa con Francesca.


Eppure, quel riflesso di un amore incompiuto resta nell’aria, ancora indelebile nei ricordi di entrambi. Cosimo, dopo tanto tempo, riconosce ancora il profumo di lei ed Eleonora vive ricercando quei sentimenti perduti per sempre. 

Si cercheranno ancora?


La voce narrante si alterna tra i vari personaggi, tutto inizia quando Martina, la figlia di Cosimo e Francesca, dopo la morte del padre trova uno scritto segreto. Scopre così la vita sentimentale del padre, quell’amore interrotto prematuramente e quanto ha dovuto lottare la madre con il passato del marito.


Poi ho capito che l’amore incompiuto è quello che poteva essere e non è stato, perché interrotto nel suo divenire da un evento improvviso, inaspettato, traumatico […], caratterizzato da un inconcludente rimpianto e da un inutile rimorso. Ma l’essenza dell’amore germogliato tra due persone si conserva permanente e incorruttibile nel tempo, anche dopo la sua brusca interruzione.

Sergio Tavanti guida il lettore in questo tuffo nel passato. Viene quasi da chiedersi come sarebbero andate le cose se dalla loro parte avessero avuto un cellulare o internet. 

Insomma, quello di Cosimo ed Eleonora aveva tutte le carte in mano per diventare un vero amore. E se…?


Le ipotesi sono tante ma la verità è una sola: è impossibile spegnere i sentimenti perché, per quanto si possa cercare di dimenticare, verranno sempre a cercarti, cogliendoti impreparato.


Consigliato a tutte quelle persone che sanno cosa vuol dire convivere con qualcosa di incompiuto per l’eternità, anche senza rimorsi o rimpianti. Quel “e se…?” lascia sempre un po’ il dubbio su come sarebbero andate le cose. 


E, forse, non c’è un’unica risposta.

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