Margot pensa... Pan di stelle

 


I biscotti pan di stelle hanno esattamente undici stelline bianche. Lo so perché le conto sempre.

Un giorno ho detto a mia madre di comprarmi quei biscotti, è passato un anno e mi ritrovo a mangiarli ancora. 

Al mattino, nel pomeriggio e, se mi va, ne mangio due dopo cena. Due biscotti interi o scelgo una manciata di pezzettini sbriciolati, e allora mi sembra di mangiarne di più. In realtà non mi piacciono i biscotti spezzati, sono ricoperti di briciole e tristi.

Ma vallo a spiegare.


Alla mattina, li mangio per colazione, prima di andare a scuola. Li inzuppo nel latte e cerco di non farli crollare nella tazza, che poi schizza tutto e rovinano il fondo del latte.

Roba da rovinarsi la giornata.

Nel pomeriggio, invece, sto seduta sul letto, in camera mia, a guardare i cartoni. Sgranocchio sempre qualcosa, mentre sono seduta sul letto. Metto da parte i compiti, tolgo il plaid e mi concentro sui cartoni.


Non so perché ma mi sento sempre come se dovessi colmare un grosso buco, e mangio fino a scoppiare.

È così triste, dopo. 

Come quei mezzi biscotti di pan di stelle. 

Che non hanno più undici stelline sopra.


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