Margot legge... Tutti gli uomini aspirano per natura al sapere - Nina Bouraoui

 È la storia di un desiderio di identità, la storia di una silenziosa lotta interiore. “Tutti gli uomini aspirano per natura al sapere” di Nina Bouraoui (edizioni e/o) è una storia divisa tra il “Ricordare” e il “Divenire”. Fra gli anni Settanta e gli anni Ottanta, tra l’infanzia ad Algeri e la giovinezza a Parigi. 

Capitoli brevi in cui, saltando tra passato e presente, racconta la sua famiglia, la scoperta della propria identità, i conflitti politici e culturali. 
Di padre algerino e madre francese, sin da giovanissima capisce di essere omosessuale e, nella continua ricerca della propria identità, si destreggia in una società violenta e maschilista. È solo una bambina, ma percepisce da subito il terrore nel rivelarsi, il giudizio negli occhi di chi la guarda, in una terra in cui non è possibile vivere o immaginare di poter vivere la propria identità, in generale è impossibile vivere da femmina emancipata.

Un po’ come la madre. Nina ci restituisce l’immagine di una madre dolce, caparbia, che travolta dall’amore, giunge in questa terra a lei ostile, e cerca di sopravvivere nonostante le ferite che si ritroverà sulla pelle, per sempre.
E poi, nella giovinezza, l’improvviso trasferimento a Parigi
A diciott’anni è una piccola donna alla ricerca dell’amore, succube delle sue paure e ansie. I vicoli di Parigi, il Kat, il raporto di amore/odio con l’amica Ely. Nel mezzo, la gioventù degli anni Ottanta, sempre a rota di emozioni.
Mi domando, fra questa miriade di persone, chi si è appena innamorato, chi è appena stato lasciato, chi se n’è andato senza una parola, chi è felice, triste, chi ha paura o procede sicuro, chi aspetta un futuro più radioso.

“Tutti gli uomini aspirano per natura al sapere”, titolo che prende spunto dalla “Metafisica” di Aristotele, l’autrice realizza un’opera a metà tra autofiction e memoir. Sono tanti gli spunto che offre al lettore, le memorie di una donna che ricostruisce il suo passato e presente, tassello dopo tassello.

Oltre questo, è un elogio alla scrittura, a quelle storie che non ha ancora scritto, a quei libri che vorrebbe scrivere per amare e essere amata. 

Scrivo perché mia madre stringeva i suoi libri contro il petto come fossero dei bambini.

Consigliato a chi, come l’autrice, desidera dissezionare il proprio passato e presente, alla ricerca di un equilibrio nel continuo cambiamento che la crescita porta nella vita quotidiana. Concluso il libro, la sensazione è che ci sia ancora qualcosa che non è stato detto, storie celate e lasciate alla sensibilità del lettore. Dopotutto, non è questo il lato meraviglioso della lettura?

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