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Margot legge... Ogni volta che mi baci muore un nazista - Guido Catalano

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In questa raccolta ci sono poesie per tutte le occasioni: quelle da leggere da soli la sera, accoccolati sotto il piumone, e quelle da declamare a voce alta; quelle per fare colpo sulla persona che ti piace; quelle per chi sogna labbra lontane. Ci sono poesie per chi è stato mollato e per chi, più modestamente, aspetta soltanto di far bollire le verdure.  Ci sono fidanzate vecchie e nuove, sbronze sotto la luna, invasioni di zombie.  Ma anche tanta vita quotidiana: l'ispirazione che non arriva, i black-out estivi e un mondo di rondini, muratori e passanti ubriachi che si fa beffe del poeta al lavoro.  Di nazisti, invece, non ce n'è nemmeno uno: il tasso di baci presente in queste pagine non l'avrebbe consentito.  C'è chi dice che la poesia, ormai, appartenga ai morti. Eppure Catalano ha scritto ben nove romanzi ed è ancora vivo! Il suo ultimo libro è un romanzo uscito lo scorso febbraio"Tu che non sei romantica".  Guido è il poeta che ha infr

Margot pensa... a questo

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Pensavo a questo. Chi ha inventato la parola "Sorriso"? Utilizziamo questa parola ogni giorno, o almeno credo. E non sappiamo chi l'abbia inventata, chi sia il genitore, la madre o il padre, insomma la prima persona ad averla utilizzata. Ma come avrà fatto? Pensavo a questo. Da dove l'avrà trovata? Parole e parole che non conosciamo e di cui non conosciamo l'origine. Non c'avevo mai pensato. Sono pensieri che, se ti incastri, non ne esci più. Mentre il mondo fuori nemmeno se ne accorge. Nulla si muoveva, oltre la grande finestra dell'aula.  Solo, due palazzi più in là, vedevo una figura in camicia blu, camminare lungo il balcone, portando la sigaretta alla bocca. Sicuramente starà parlando al telefono, tra una boccata e l'altra. Ed era l'unico elemento che mi faceva capire che il tempo non si era bloccato. Le lancette non si erano dimenticate di andare avanti e le nuvole continuavano il loro magico movimento su se stesse e su

Margot scrive... Chi si ricorda del compleanno senza Facebook

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Ore 7.30 , Laura (nome di fantasia, ovviamente) si sveglia superfelice: è il giorno del suo compleanno. Quest'anno, però, ha deciso di fare una prova: ieri sera ha oscurato la sua data di nascita su Facebook, curiosa di scoprire  quanti ricorderanno la data senza il reminder. Ore 8:00 , ha già ricevuto gli  auguri dai suoi genitori e dal resto della sua famiglia . Entro l’ora di pranzo, quelli di un paio di amici dell'infanzia. Ma poi tutto si ferma. Mancano molte persone all’appello, perché? C osa succede?  Qualche anno fa il fenomeno è stato ampiamente analizzato.  Facebook  detiene il “ predominio ” degli auguri di compleanno. Sembrerebbe una cosa banale, ma riceverne a pioggia gratifica gli utenti.  In un’epoca in cui abbiamo perso quasi del tutto l’abitudine a telefonare, (e non ci ricordiamo nemmeno un numero a memoria)  “ Fai gli auguri ”  ci offre la certezza di non fare brutta figura e un posto dove lasciare il segno del nostro passaggio.  Ore 19:00 , Laur

Margot scrive... Il declino del "Lei"

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"Darsi sempre del tu è una finta familiarità che rischia di trasformarsi in insulto" - Umberto Eco La scomparsa del lei sembra essere un lutto esclusivamente per i nostalgici delle buone maniere, ma la motivazione va ricercata nella società di oggi... Se entri in un negozio per comprare dei semplicissimi jeans, automaticamente i commessi ti daranno del "Tu", giusto per entrare in confidenza. Se, invece, il cliente è un anziano signore dai capelli bianchi o un qualunque uomo in cravatta, una signora di una certa età o una donna che indossa una pelliccia, automaticamente agli occhi dei commessi sembra richiedere rispetto, ergo viene utilizzato il "Lei". Lo stesso avviene nel quotidiano, siamo davanti al dottore, al professore, al dipendente di turno e diamo del "Lei", saliamo sui mezzi pubblici o facciamo una passeggiata per strada, urtiamo qualcuno o diamo indicazioni stradali e, automaticamente, il nostro linguaggio ha un registro basso.

Margot legge... Parlarne tra amici - Sally Rooney

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Frances è una di quelle studentesse insopportabilmente brillante, ha 21 anni e un muro di intelligenza e freddezza che solo a pochi amici permette di invadere, tra cui Bobbi. Lei è la sua ex fidanzata e unica amica con cui recita poesie, è Frances a scriverle ma non si è mai degnata di pubblicarle perché preferisce che si disperdano «eteree al suono degli applausi», e non mira a ottenere un posto nella casa editrice dove sta svolgendo un incarico part-time. Bobbi, agli occhi di Frances, sembra sempre essere una versione migliore di se stessa: più bella, più cool, più trasgressiva, più lesbica, più ricca. Sin dalla prima pagina, dietro questo muro di  self-sufficient,  sappiamo che Frances è un cumulo di insicurezze, assomiglia molto a noi comuni mortali che nella vita un po' stentiamo e un po' osiamo. Una sera, Frances e Bobbi vengono invitate a casa di Melissa, un'autrice che vorrebbe scrivere un pezzo biografico su di loro, e poco più tardi conoscono suo marito Nick.

Margot pensa... 2020

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Anno nuovo, vita nuova. Ma basta? Mi sono sempre chiesta cosa serva per cambiare vita, a parte un biglietto di sola andata verso everywhere . Così ho stilato per voi una lista su come cambiare vita in dieci mosse e senza neanche troppi sforzi. 1- Scoprire le nostre passioni. Ognuno di noi ne ha una, il nostro talento va alimentato. Perché le piccole gioie della vita la rendono meritevole di essere vissuta, per noi. 2- Ritagliare un po' di tempo per sé. Come in "Per dieci minuti" di Chiara Gamberale, trovare 10 minuti del proprio tempo per fare qualcosa di nuovo che non avete mai fatto o pensato di fare. 3- Ridere. 4- Scoprire. Viaggiare per scoprire sempre qualcosa di nuovo, anche le cose scontate. Anche a un'ora da te. 5- Vedere il bicchiere mezzo pieno. Di acqua. Perché niente è più buono dell'acqua e almeno una volta nella vita lo avete pensato anche voi. 6- Conoscere gente nuova per conoscersi. Scoprirai aspetti di te che si erano assopiti.

Margot legge... Orgoglio e pregiudizio - Jane Austen

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Orgoglio e pregiudizio è uno dei sei romanzi della scrittrice Jane Austen, potrebbe essere considerato un frivolo romanzetto rosa che tratta di temi comuni come l'amore e il matrimonio ma, come impariamo da questa stessa storia, molto spesso il pregiudizio e l’orgoglio ci traggono in inganno anche su un libro.  Il racconto è incentrato sulla vita della famiglia Bennet con le 5 figlie, diverse tra loro e diverse dai genitori. Tra queste figlie spicca la nostra protagonista Elisabeth, una ragazza molto intelligente, razionale, sensibile e premurosa ma solo nei confronti di chi lo merita. E, mentre Mrs Bennet viene descritta come una donna priva di delicatezza e eleganza, il cui unico obiettivo nella vita è far sposare una delle cinque figlie per salvaguardare la proprietà terriera, Mr Bennet è un brillante e rispettato gentiluomo con un spiccato lato ironico e un forte rapporto con la figlia Elisabeth.  La vita nella tenuta scorreva normalmente, finché a Netherfield arrivò u