Margot scrive... Charles Dickens

Le sorprese, come le sfortune, raramente vengono da sole.
Charles Dickens, la penna più importante dell'Inghilterra (dopo Shakespeare) morì proprio il 9 giugno 1870.
Cresciuto a Camden Town, a 12 anni dovette cominciare a lavorare in una fabbrica di lucido per scarpe, ma l'esperienza fu da spunto per i suoi romanzi in cui descrive l’Inghilterra del 19esimo secolo, denunciandone la miseria e l’ingiustizia.
Qualche anno più tardi andò a lavorare in un ufficio legale, dove imparò a stenografare da autodidatta e diventò un giornalista, collaborando con diversi giornali e riviste.
I suoi romanzi venivano pubblicati nei giornali in forma seriale. Se vi stavate chiedendo perché Grandi speranze fosse così voluminoso, o perché il povero Oliver Twist ne dovette passare così tante, ecco il perché.
E questi sono solo due dei romanzi più importanti. Sicuramente ricorderete Il canto di Natale che ogni anno, nel periodo natalizio, trasmettono in tv.
E a proposito di quest'ultima opera ...
Pochi sapranno che Dickens era molto interessato al soprannaturale: fuori della scrittura, Dickens si era iscritto al Ghost Club per indagare sui potenziali casi di eventi soprannaturali.
Tra l'altro, Dickens era anche molto interessato all’arte dell’ipnosi, seguiva John Elliotson, un famoso ipnotizzatore e un medico in declino della Londra vittoriana, il quale affermava che le malattie come il cancro potevano essere curate attraverso l’ipnosi.
Ispirato da tutto ciò, Dickens ha iniziato a studiare e a eseguire l’ipnosi su amici e familiari.

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