Margot scrive... Che fine hanno fatto gli "spicci"

Immaginala così.
Il tuo portafoglio è vuoto, decidi di andare in banca per prelevare e il Bancomat dà solo pezzi da 20 euro.
Vuoi prendere un caffè che, in media, costa tra 1 euro e 2 euro, e... il resto?
Pagare un caffè con un pezzo da 20, costringendo la cassiera del bar a darti il resto in monetine, quando la suddetta cassiera, solo quella mattina, avrà incontrato centinaia di persone con un pezzo da 20 per pagare un caffè.

E allora è proprio lì che ho pensato ... ma che fine hanno fatto gli spicci?

Perché di fronte alla fatidica domanda “per caso, non è che ha moneta?” la gente reagisce in modo completamente disparato:




Approccio alla "Yes-man" : il cliente si dimostra disponibile a collaborare e offre di sua spontanea iniziativa la moneta necessaria. 
Approccio alla "Bradipo dopo la pennichella" : il più delle volte capita con quegli anziani che non distinguono una moneta da un bottone, e allora gettano tute le monetine sul bancone come per dire "le hai volute? E adesso tel vedi tu".
Approccio alla "The Wolf of Wall Street" : esclama un “no, mi spiace” (e non è vero, non gli dispiace per niente) senza nemmeno controllare il portafoglio. 
E nell'ultimo caso tocca a te, alla cassa, mostrarti talmente furbo e vendicativo da tornare il resto in monetine da 5 cent.
... però un'attenta riflessione sulla fine degli spicci, io l'ho fatta.
E allora ho capito che le monetine sono finite tutte negli ATM per il parcheggio e nel cestino delle offerte in chiesa. A meno che non si usi il Bancomat. Anche in chiesa, sì.

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