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Margot scrive... Adele è dimagrita, e allora?

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Il corpo delle donne continua a essere nel mirino della collettività, come se il peso fosse la cosa più importante da notare. E come se la carriera, in questo caso di Adele, dipendesse da questo. Inevitabilmente è un personaggio pubblico e fa notizia. Il peso è diventato uno di quegli argomenti su cui tutti hanno qualcosa da dire, come il calcio. Ognuno si sente autorizzato a dire la sua, è quasi fastidioso vedere la gente sui social discutere sul fatto che se un personaggio pubblico perde  peso in così poco tempo, sta bene o no. La ‘paffutella’ interprete di Hello  non esiste più. Il suo fisico curvy, di cui per anni è stata fiera sostenitrice, è solo un ricordo. Da " troppo  grassa" a "troppo velocemente" il passo è stato breve. Negli ultimi mesi, specialmente dopo il divorzio da Simon Konecki, la cantante si è impegnata molto per perdere perso. Nel giorno del suo compleanno, ha usato i social per mostrarsi più in forma che mai. “Grazie per l’amore che mi

Margot legge... Il processo - Franz Kafka

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Franz Kafka. Uno di quegli scrittori che non ambiva in alcun modo alla fama e non pensava nemmeno a pubblicarle, le cose che scriveva. Come potete vedere dalla foto, era da poco iniziato l'autunno quando l'ho letto, ero a Torino ed era un periodo un po' strano della mia vita. Ma quale periodo della mia vita non è strano... Qualcuno doveva aver calunniato Josef K., poiché un mattino, senza che avesse fatto nulla di male, egli fu arrestato. Non si sa quale sia l'accusa né chi lo abbia denunciato, gli unici fatti constatabili sono il suo arresto e le guardie fuori dalla porta. Eppure, quello di K. è un arresto che gli permette di essere libero per tutta la durata del suo misterioso procedimento giudiziario. Accompagneremo Josef nel seguito del suo processo: gli ambienti si faranno sempre più cupi, asfissianti e claustrofobici, definendo sempre più il senso di impotenza del protagonista, che cerca disperatamente di capire come venirne fuori vittorioso, pur esse

Margot pensa... Fine

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Tutte le volte, separarsi sembrava la fine. Passare qualche ora insieme e, alla fine, salutarsi, voleva dire lasciarsi travolgere dal dubbio: ci sarà un’altra volta? O è l’ultima? Un bacio, e poi ancora un altro. Perché l’ultimo non era mai abbastanza. Abbastanza dolce, abbastanza forte, abbastanza triste, abbastanza tutto. Stringersi forte, come per imprimersi sulla pelle il segno di quell’abbraccio. Che chissà quando ci rivedremo e allora lasciamoci un livido, piuttosto. Quel pomeriggio passato insieme, le aveva fatto capire quanto il tempo non bastasse mai. Si erano incontrati alle 14, erano già le 20. Perché il tempo era così ingiusto con loro? Dunque, questo era solo un assaggio. Di quello a cui va incontro quando tieni a una persona. E se questo era solo l’anticipo, il dopo sarebbe stato un salto nel burrone. Quel salto, erano disposti a farlo?

Margot scrive... Quante volte l'iPhone ci distrae?

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Bastano 20 secondi per distrarci. Stiamo leggendo un libro, siamo riuscita a leggere ben 20 pagine di fila e... Stiamo guidando, la strada è vuota, nessuno in vista, e... Siamo in fila, in una sala d'attesa, aspettando il nostro turno e... Stiamo camminando per strada, riusciamo a vedere da lontano una persona e pur di non doverla salutare... Siamo sul treno o su qualsiasi altro mezzo di trasporto e... è inevitabile ritrovarsi con lo smartphone tra le mani e bastano davvero pochi secondi per farlo, il più delle volte inconsapevolmente, e lo controlliamo entro 15 minuti dal risveglio. La tecnologia ci permette di accedere a una quantità infinita di informazioni e possibilità di ricerca. Tuttavia, gli stessi dispositivi che ci aiutano a imparare possono anche distrarci dal nostro lavoro. Il modo migliore per evitare che il telefono diventi una distrazione è spegnerlo, solo allora ci si rende conto di quando sia diventato una dipendenza. L'unico rimedio è il buon sen

Margot legge... Cercami - André Aciman

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«Me la ricordo.» «Te la ricordi» gli ho fatto eco. Mi ha guardato e ha sorriso. Mi ha fatto piacere. Forse perché sapevo che mi stava prendendo in giro. Vent’anni sono ieri, e ieri è stamattina presto, e stamattina sembra lontana anni luce. «Sono come te» ha detto. «Mi ricordo tutto.» Mi sono fermato un secondo. Se ti ricordi tutto, volevo dirgli, e se sei davvero come me, allora domani prima di partire o quando sei pronto per chiudere la portiera del taxi e hai già salutato gli altri e non c’è più nulla da dire in questa vita, allora, una volta soltanto, girati verso di me, anche per scherzo, o perché ci hai ripensato, e, come avevi già fatto allora, guardami negli occhi, trattieni il mio sguardo, e chiamami col tuo nome. Dov'eravamo rimasti? Beh, ecco... Elio e Oliver. Che ne è stato del loro amore? Dopo "Chiamami col tuo nome", successo cinematografico, i nostri due innamorati fanno il loro ritorno sulle pagine con "Cercami", un libro per tutti coloro ch

Margot pensa... Il mio orologio è un'ora avanti

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Ed è il 2019. 27 ottobre. Il mondo mi avvisa che è scattata l'ora solare. E, in realtà, rischi di non saperlo proprio. Il telefono e il computer cambiano l'ora in automatico ma i classici orologi da comodino o appesi alla parete, hanno bisogno di una mano. Nell'ultimo anno ho preso l'abitudine di portare un orologio al polso. La cosa assurda è che quando ho bisogno di sapere l'ora guardo sempre lo schermo sul cellulare, e quando sono annoiata alzo il polso. " Se guardi l'orologio il tempo non passa. "  Mi sento dire. E l'ora solare è scattata ma non ho spostato le lancette. Per mesi, il mondo andava un'ora indietro rispetto al mio orologio. E sono stati mesi strani.  Mesi in cui è stato tutto così diverso, nuovo, da scoprire.  Sapere di avere sempre qualcosa da imparare, e ricordarsi di darsi un'ora in meno. Una fatica. Ma ci ridevo su, c'ho riso così tanto. E adesso, dal 29 marzo... L'ora legale ha rimess

Margot scrive... Baudelaire, il nostro è un mondo maledetto

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Charles Baudelaire . Non c’è bisogno di tante spiegazioni, basta solo il nome per ricordarci che stiamo parlando dell’autore de I fiori del male . È stato un poeta, scrittore, critico letterario, critico d'arte, giornalista, filosofo e traduttore francese.  Le sue opere hanno influenzato molti autori successivi a lui, come ad esempio i "poeti maledetti" come Verlaine, Mallarmé e Rimbaud, e poi ancora gli scapigliati italiani, Proust e molti altri, fino ai giorni nostri. Les Fleurs du Mal , pubblicato a Parigi nel 1857, fu da subito un grande scandalo per quella bellezza, quel peccato irresistibile, il mal de vivre che rende la morte l’unica salvezza, quei temi che mai prima qualcuno aveva cercato di mettere su carta. La sua era una vita sregolata, fatta di passione e droghe, tutto pur di evadere dalla realtà. Le poesie dei poeti maledetti erano la miglior espressione del male, le angosce umane, la realtà dura della vita di quel secolo, cercando di mostrare ch