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Margot scrive... Libri da spiaggia

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L'estate 2020, per forza di cosa, sarà estremamente diversa dalle altre. Ma ci sono abitudine di cui è impossibile fare a meno, una di queste è il libro da leggere sotto l'ombrellone. Per i più indecisi, ecco una lista di 5 libri da spiaggia, per un'estate che profuma di libri. 1. L'unica storia - Jules Barnes “ Abbiamo quasi tutti un’unica storia da raccontare . Non voglio dire che nella vita ci capiti una cosa sola; al contrario, gli avvenimenti sono tantissimi, e noi li trasformiamo in altrettante storie. Ma  ce n’è una sola che conta , una sola da raccontare alla fine. E questa è la mia.” 2. Persone normali - Sally Rooney Marianne e Connell, "vicini ma distanti", che come due calamite si attirano e allontanano. La storia di un amore fatto di ossimori e contraddizioni. Da lasciare senza fiato. 3. Camere separate - Pier Vittorio Tondelli Cosa succede quando una persona, oltre la soglia dei trent'anni, riflette sulla condizione umana, sull'esistenza e

Margot legge... Due di due - Andrea De Carlo

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Mario frequenta ancora il liceo quando conosce Guido. Diventano compagni di banco quando è ancora un ragazzino insicuro, alle prime armi con la vita.  Lo so come ti senti. È come essere dietro un vetro, non puoi toccare niente di quello che vedi. Ho passato tre quarti della mia vita chiuso fuori, finché ho capito che l’unico modo è romperlo. E se hai paura di farti male, prova a immaginarti di essere già vecchio e quasi morto, pieno di rimpianti.  Mario è la voce narrante e, attraverso di lui, conosciamo quello che è Guido all’esterno.  Siamo a Milano negli anni Sessanta, una città grigia come il cemento, tanto sporca quanto caotica. Guido non fa che criticarla e criticare il sistema scolastico che costringe gli studenti a guardare e ragionare al passato. Arriva il momento in cui la nuova generazione decide di unirsi alla rivoluzione del mondo, Guido si unisce alle proteste trascinando Mario con sé. Ma deluso anche da queste, Guido decide di abbandonare la scuola, dedicandosi a una vi

Margot pensa... Dopo

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Dopo ho continuato a scrivere, che è la cosa più importante. Dopo di te non ho ancora guardato Colazione da Tiffany, ma molti altri film. Dopo di te non ho più mangiato un toast e a dire la verità non ne sento la mancanza. Dopo di te non mi sono più addormentata cosi tanto presto. Assurdo, direi quasi. Dopo di te ho letto Harry Potter, e non ho ancora finito. Dopo di te mi sveglio presto e dalla finestra della cucina vedo il monte rosa, ma lo vedevo da prima e “non è il monte rosa” diresti tu. Dopo di te nessuna prima domenica del mese al museo. Dopo di te bevo ancora il tè e ripenso allo Scirocco. Dopo di te ho visto Into the Wild, quasi dimenticavo. Dopo di te continuo a vivere, non avevo dubbi. Meglio o peggio, nessuna delle due. Indifferente, direi. Il difficile è ricordare com’era prima di te.

Margot scrive... Adele è dimagrita, e allora?

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Il corpo delle donne continua a essere nel mirino della collettività, come se il peso fosse la cosa più importante da notare. E come se la carriera, in questo caso di Adele, dipendesse da questo. Inevitabilmente è un personaggio pubblico e fa notizia. Il peso è diventato uno di quegli argomenti su cui tutti hanno qualcosa da dire, come il calcio. Ognuno si sente autorizzato a dire la sua, è quasi fastidioso vedere la gente sui social discutere sul fatto che se un personaggio pubblico perde  peso in così poco tempo, sta bene o no. La ‘paffutella’ interprete di Hello  non esiste più. Il suo fisico curvy, di cui per anni è stata fiera sostenitrice, è solo un ricordo. Da " troppo  grassa" a "troppo velocemente" il passo è stato breve. Negli ultimi mesi, specialmente dopo il divorzio da Simon Konecki, la cantante si è impegnata molto per perdere perso. Nel giorno del suo compleanno, ha usato i social per mostrarsi più in forma che mai. “Grazie per l’amore che mi

Margot legge... Il processo - Franz Kafka

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Franz Kafka. Uno di quegli scrittori che non ambiva in alcun modo alla fama e non pensava nemmeno a pubblicarle, le cose che scriveva. Come potete vedere dalla foto, era da poco iniziato l'autunno quando l'ho letto, ero a Torino ed era un periodo un po' strano della mia vita. Ma quale periodo della mia vita non è strano... Qualcuno doveva aver calunniato Josef K., poiché un mattino, senza che avesse fatto nulla di male, egli fu arrestato. Non si sa quale sia l'accusa né chi lo abbia denunciato, gli unici fatti constatabili sono il suo arresto e le guardie fuori dalla porta. Eppure, quello di K. è un arresto che gli permette di essere libero per tutta la durata del suo misterioso procedimento giudiziario. Accompagneremo Josef nel seguito del suo processo: gli ambienti si faranno sempre più cupi, asfissianti e claustrofobici, definendo sempre più il senso di impotenza del protagonista, che cerca disperatamente di capire come venirne fuori vittorioso, pur esse

Margot pensa... Fine

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Tutte le volte, separarsi sembrava la fine. Passare qualche ora insieme e, alla fine, salutarsi, voleva dire lasciarsi travolgere dal dubbio: ci sarà un’altra volta? O è l’ultima? Un bacio, e poi ancora un altro. Perché l’ultimo non era mai abbastanza. Abbastanza dolce, abbastanza forte, abbastanza triste, abbastanza tutto. Stringersi forte, come per imprimersi sulla pelle il segno di quell’abbraccio. Che chissà quando ci rivedremo e allora lasciamoci un livido, piuttosto. Quel pomeriggio passato insieme, le aveva fatto capire quanto il tempo non bastasse mai. Si erano incontrati alle 14, erano già le 20. Perché il tempo era così ingiusto con loro? Dunque, questo era solo un assaggio. Di quello a cui va incontro quando tieni a una persona. E se questo era solo l’anticipo, il dopo sarebbe stato un salto nel burrone. Quel salto, erano disposti a farlo?

Margot scrive... Quante volte l'iPhone ci distrae?

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Bastano 20 secondi per distrarci. Stiamo leggendo un libro, siamo riuscita a leggere ben 20 pagine di fila e... Stiamo guidando, la strada è vuota, nessuno in vista, e... Siamo in fila, in una sala d'attesa, aspettando il nostro turno e... Stiamo camminando per strada, riusciamo a vedere da lontano una persona e pur di non doverla salutare... Siamo sul treno o su qualsiasi altro mezzo di trasporto e... è inevitabile ritrovarsi con lo smartphone tra le mani e bastano davvero pochi secondi per farlo, il più delle volte inconsapevolmente, e lo controlliamo entro 15 minuti dal risveglio. La tecnologia ci permette di accedere a una quantità infinita di informazioni e possibilità di ricerca. Tuttavia, gli stessi dispositivi che ci aiutano a imparare possono anche distrarci dal nostro lavoro. Il modo migliore per evitare che il telefono diventi una distrazione è spegnerlo, solo allora ci si rende conto di quando sia diventato una dipendenza. L'unico rimedio è il buon sen