Post

Margot scrive... Aspettando il Salone

Immagine
Se credevate che Il Salone Internazionale del Libro ci avrebbe tenuti liberi e sospesi fino a maggio 2020, vi sbagliavate di grosso. Jonathan Safran Foer, Salvatore Scibona, Valeria Luiselli, Daniel Saldaña París, David Nicholls, Bret Easton Ellis, Eshkol Nevo, Samanta Schweblin, Isabelle Allende, Leiji Matsumoto, Amitav Ghosh, André Aciman, David Grossman. Sono queste le prime voci di Aspettando il Salone, un ricco calendario di incontri pensato come preparazione al Salone Internazionale del Libro di Torino, dal 14 al 18 maggio 2020. Sarà Jonathan Safran Foer ad aprire la stagione della Fondazione Circolo dei lettori e Aspettando il Salone, martedì 10 settembre, ore 18 all’Aula Magna della Cavallerizza Reale (via Giuseppe Verdi, 9), con il patrocinio dell’Università degli Studi di Torino. Possiamo salvare il mondo prima di cena (Guanda), riflessione su tutti quei gesti individuali che possono avere un impatto significativo sulla crisi del pianeta, è al centro del dia

Margot legge... Un karma pesante - Daria Bignardi

Immagine
Eugenia è una donna sulla quarantina, una donna-uragano realizzata a cui non basta nulla. Una da "o tutto o niente", ma i continui attacchi d'ansia causati da un’evidente stato di esaurimento nervoso la costringono al niente. Si ritrova costretta a fermarsi e lasciarsi andare ai continui flash back di una vita vissuta fino all'ultimo secondo, tra dolori ma soprattutto gioie e soddisfazioni. Da una ragazza sbandata, cresciuta tra Verona, Londra, New York e Milano, è diventata una regista famosa, è sposata con Pietro e hanno due figlie. Sarà la morte prematura del padre, sarà la lettura de "Il demone meschino" di Sologub a soli tredici anni, o la relazione a base di droga con il Conte, che Eugenia decide di prendere la vita di petto e fa di tutto per viverla lontano da Verona. Sarà che Eugenia ha inevitabilmente un karma molto pesante... A volte pensi che per cominciare a vivere davvero devi prima capire chi sei, fare le scelte giuste, mettere

Margot scrive... Dove scrivono gli scrittori

Immagine
Scrivere un libro... Può sembrare facile ma, anche quando si ha una storia in testa e si ha voglia di raccontarla, non c'è nulla di così complicato. Ci si siede sulla scrivania e le parole ci sfuggono, ci sembrano inadatte. Cancelliamo, strappiamo via tutto in brandelli. Poi, un bel giorno... ecco le parole che aspettavi! Stanno lì e sai che, se non comincerai a scrivere, quelle parole ti sfuggiranno. E allora corri ai ripari... ti armi di foglio e penna o computer, se ti è possibile. Altrimenti ogni pezzo di carta o superficie vale l'altro, proprio come ... Vladimir Nabokov scrisse Lolita su alcuni block-notes mentre viaggiava negli USA per collezionare farfalle. Truman Capote preferiva lavorare disteso: si narra che abbia scritto le prime bozze di ogni suo romanzo, racconto o articolo, sdraiato sul divano mentre beveva caffè, tè o cocktail. Tom Wolfe scriveva i suoi libri in piedi, sul frigorifero.  Quando Hemingway scriveva, annotava i suoi progressi quotidia

Margot legge... La Signora Dalloway - Virginia Woolf

Immagine
Era incredibile che ci fosse la morte! – che deve finire; che nessuno al mondo saprà quanto lei avesse amato ogni cosa; quanto, ogni momento. Nel costruire questo romanzo, Virginia Woolf sceglie due personaggi molto diversi fra loro. Da un lato abbiamo Clarissa Dalloway, una donna di 52 anni, invecchiata ma non ancora vecchia, che avverte l'inesorabile scorrere del tempo, scandito dai rintocchi del Big Ben. Dall'altro Semptimus Warren Smith, reduce di guerra, sposato con Lucrezia. Le sue pulsioni vitali sono spente, nessuna emozione lo sfiora più. In una giornata di giugno del 1923 Clarissa Dalloway, moglie di Richard Dalloway, un deputato conservatore, è intenta a organizzare una festa con invitati illustri. Ma in un solo giorno la signora Dalloway vedrà intrecciarsi alla sua vita, la vita di chi le sta intorno. Primo fra tutti un amico di vecchia data, Peter, che aveva giurato di amarla, di ritorno dall'India, riaprendo una ferita del passato. Cer

Margot scrive... I viaggiatori

Immagine
"I viaggiatori" è una scultura dell'artista Bruno Catalano, a Taranto, simboleggiante il vuoto che si crea quando lasci il tuo paese, la tua famiglia... per un'altra vita. E allora, un po', qualcosa la vorrei dire. Tra pochi giorni mi ritroverò anche io a trascinare una valigia, e non parlo di una due ruote carica di vestiti (libri, nel mio caso) ma parlo del carico di ricordi e affetti che in questi anni ho collezionato. Me ne andrò carica di sogni e speranze, sogni pronti ad andare in frantumi (forse) e speranze sempre più grandi. Me ne andrò. Perché è quello che ho sempre voluto fare. Perché a stare ferma, proprio non ci so stare. E allora sono pronta a vedere tutto quel mondo che ancora non conosco. Portandomi dentro il mare. E il mare di ricordi che mi hanno resa quella che sono.

Margot legge... Dieci piccoli indiani - Agatha Christie

Immagine
C'era qualcosa di magico in un'isola: bastava quella parola ad eccitare la fantasia. Si perdeva il contatto col resto del mondo, perchè un isola era un piccolo mondo a sè. Un mondo, forse, dal quale si poteva non tornare indietro. È un giorno di agosto del 1939 e otto sconosciuti si ritrovano sulla costa del Devon per imbarcarsi su un battello e raggiungere Nigger Island, una minuscola isola che deve il nome alla sua forma, curiosamente simile alla testa di un nero. Ciascuno di loro, per una ragione diversa, ha ricevuto un invito a recarsi sull’isola da parte dei misteriosi signori Owen, marito e moglie, che nessuno ha mai visto e di cui non si sa nulla se non che hanno acquistato Nigger Island e l’unica abitazione che vi si trova.  Invito allettante quanto la cantina senza luce, ma perché rifiutare? Giunti sull’isola, gli ospiti non trovano traccia degli Owen e ad accoglierli ci sono soltanto il maggiordomo e sua moglie, per un totale di dieci persone e... una filastr

Margot scrive... Che fine hanno fatto gli "spicci"

Immagine
Immaginala così. Il tuo portafoglio è vuoto, decidi di andare in banca per prelevare e il Bancomat dà solo pezzi da 20 euro. Vuoi prendere un caffè che, in media, costa tra 1 euro e 2 euro, e... il resto? Pagare un caffè con un pezzo da 20, costringendo la cassiera del bar a darti il resto in monetine, quando la suddetta cassiera, solo quella mattina, avrà incontrato centinaia di persone con un pezzo da 20 per pagare un caffè. E allora è proprio lì che ho pensato ... ma che fine hanno fatto gli spicci? Perché di fronte alla fatidica domanda “per caso, non è che ha moneta?” la gente reagisce in modo completamente disparato: Approccio alla "Yes-man" : il cliente si dimostra disponibile a collaborare e offre di sua spontanea iniziativa la moneta necessaria.  Approccio alla "Bradipo dopo la pennichella" : il più delle volte capita con quegli anziani che non distinguono una moneta da un bottone, e allora gettano tute le monetine sul bancone come per