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Margot scrive... Charles Dickens

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Le sorprese, come le sfortune, raramente vengono da sole. Charles Dickens, la penna più importante dell'Inghilterra (dopo Shakespeare) morì proprio il 9 giugno 1870. Cresciuto a Camden Town, a 12 anni dovette cominciare a lavorare in una fabbrica di lucido per scarpe, ma l'esperienza fu da spunto per i suoi romanzi in cui descrive l’Inghilterra del 19esimo secolo, denunciandone la miseria e l’ingiustizia. Qualche anno più tardi andò a lavorare in un ufficio legale, dove imparò a stenografare da autodidatta e diventò un giornalista, collaborando con diversi giornali e riviste. I suoi romanzi venivano pubblicati nei giornali in forma seriale. Se vi stavate chiedendo perché Grandi speranze fosse così voluminoso, o perché il povero Oliver Twist ne dovette passare così tante, ecco il perché. E questi sono solo due dei romanzi più importanti. Sicuramente ricorderete Il canto di Natale che ogni anno, nel periodo natalizio, trasmettono in tv. E a proposito di quest

Margot legge... L'insostenibile leggerezza dell'essere - Milan Kundera

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Ricerchiamo la vertigine. In fondo, la paura di cadere, ci piace. Non sopportiamo la leggerezza e, artefici del nostro destino, ci lasciamo incantare dalle innumerevoli casualità che incontriamo nel prendere le nostre decisioni.  Ed è proprio grazie alle sei casualità incastratesi tra di loro che nasce il sentimento tra Tereza e Thomas, lei è una donna semplice con i suoi retaggi di un’infanzia pesante e lui è un affermato medico inafferrabilmente solo ma circondato da amicizie erotiche. E poi incontriamo Sabine, amante di Tomas, e Franz, amante di Sabine. Entrambi troppo diversi per cercare di capirsi, troppo scoordinati per appartenersi. Tomas allora non si rendeva conto che le metafore sono una cosa pericolosa. Con le metafore è meglio non scherzare. Da una sola metafora nasce l’amore.  Tereza appare a Tomas come un bambino messo da qualcuno in una cesta spalmata di pece e affidato alla corrente, un piccolo Edipo insomma. Ma proprio da questa metafora nasce

Margot scrive... Festa della Repubblica Italiana

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La Repubblica Italiana è giunta al suo 73esimo anniversario e, come da tradizione assisteremo alla Parata militare con esibizione delle Frecce Tricolore, come da tradizione si starà in famiglia durante il pranzo in montagna o al mare, i più giovani andranno al mare spensierati perché la scuola sta finendo e l'estate sta arrivando. A pensarci bene, però, questo è uno di quei giorni in cui viene da chiedersi se ci sentiamo davvero italiani... Siamo italiano quando chiudiamo i porti? Siamo italiani quando la televisione annuncia l'ennesimo omicidio mafioso? Siamo italiani quando "Ma a questo chi lo ha votato?", detto ad ogni elezione? Il 2 giugno del '46 siamo stati chiamati a scegliere tra la repubblica e la monarchia, un referendum che ha cambiato talmente tanto l'Italia da ritrovarci ancora con le svastiche sui muri e i cori fascisti per le strade. La storia si ripete, ma la storia siamo noi a farla, e allora torniamo pure alle nostre vite.

Margot legge... L'isola dell'abbandono - Chiara Gamberale

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 Se sapessimo di cosa abbiamo bisogno, non avremmo bisogno dell’amore. Questo romanzo contiene una lettera di Arianna al figlio Emanuele, nel tentativo di spiegargli chi era la madre e da dove inizia la sua storia. Proprio così veniamo a conoscenza di Stefano, il suo più grande amore, con i suoi tradimenti e il suo continuo cadere nelle droghe.  Arianna disegna strisce di fumetti e grazie a Stefano nasce il coniglietto Pilù con il suo umorometro su “Pericolo Blu” nei giorni bui.  Proprio per governare i giorni Blu, Occhi (come Stefano soprannomina Arianna) lo accompagna dallo psicologo Damiano Massimini, quello che diventerà il padre di suo figlio. E poi c’è Di. L’unico in grado di toccare il suo cuore nelle corde più intime. Ma andiamo per ordine. Partendo dal mito dell’abbandono di Teseo e Arianna, Chiara Gamberale torna per raccontare la paura (che un po’ tutti nascondiamo) dell’abbandono, la paura di perdere il filo e di perdere le nostre certezze. 

Margot scrive... Leaves of grass - Walt Whitman

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Leaves of grass è il nome della raccolta di poesie più importante della tradizione americana. E proprio il prossimo 31 Maggio ricorre il 200esimo compleanno del suo scrittore Walt Withman. Le sue poesie ispirarono tutta la tradizione letteraria del Novecento e non solo, la frase "Oh capitano, mio capitano!" del film  L'attimo fuggente (1989) deriva proprio da una delle poesie più belle e profonde di Walt scritta dopo la morte del presidente americano Abraham Lincoln. La raccolta fu pubblicata nel 1855, in occasione del giorno dell'Indipendenza, e seguiranno ben otto edizioni, ognuna diversa dall'altra. In ognuna vengono aggiunte nuove liriche, modificate le liriche già pubblicate, si assegnano o si variano i titoli, si procede a raccoglierle sotto diversi sottotitoli. Alla prima edizione del 1855, fa seguito, un anno dopo, una seconda edizione, con ventinove nuove poesie. Tutte le poesie in essa contenute recano ora titoli. Ma la terza edizione, com

Margot legge... Bugiardi e innamorati - Richard Yates

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Cosa possono avere in comune una madre ossessionata dal riuscire a scolpire la testa di Roosevelt, una donna dalla vita che «non era affatto la vita che aveva previsto di fare», un militare ossessionato dal riuscire a perdere la verginità, due amiche pronte a vivere insieme unendo i loro figli come a creare una famiglia allargata, un uomo pronto a farsi una nuova famiglia affrontando il fatto che «se la tua vita è pronta per andare in pezzi, andrà in pezzi dovunque», un uomo distrutto dalla recente separazione ma bugiardo e innamorato e un uomo a sua volta innamorato di una donna complicata? Hanno in comune la penna demolitrice di Richard Yates, sempre pronto a descrivere il crollo, la lenta distruzione, di ognuno di noi. Ma soprattutto il suo, di crollo. Tu mi fai sentire tranquillo. Magari detta così non sembra chissà che, ma è tutta la vita che vorrei essere tranquillo, e non mi sono mai sentito così con nessun’altra. È proprio un bel complimento, David, ma credo

Margot legge... Alzate l'architrave carpentieri e Seymour, introduzione - JD Salinger

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“Oggi è un giorno ideale per i pesci banana.” In onore di Seymour e dei racconti di Salinger, il motto che ogni mattina mi tira giù dal letto è proprio questo.  Vi lascio immaginare le libere interpretazione e i continui fraintendimenti dei miei amici e familiari quando leggono questa frase. Diciamo che con tutte le parole di Salinger è così. Si preferisce fare una grassa risata e allora un po’ lo capisco, Salinger, quando preferisce vivere, isolato, della sua scrittura. Alzate l’architrave, carpentieri e Seymour Introduzione è un romanzo che gira intorno alla famiglia Glass. Less e Bessie Glass, due artisti di varietà in pensione, hanno avuto ben sette figlie, tutti Bambini Eccezionali di una nota trasmissione radio. Seymour, il primo figlio, è l’intellettuale del gruppo: a 20 anni è il professore di letteratura della Columbia University, parteciperà alla seconda guerra mondiale sul fronte europeo e questa esperienza lo segnerà per il resto della sua vita