Margot legge...

 Amore disperato, le loro vite infelici combaciavano perfettamente, era inevitabile che si incontrassero, ma… Quando Alberto Moravia ed Elsa Morante si conobbero, lui aveva da poco pubblicato Gli indifferenti e lei si era laureata in Lettere, scriveva articoli per diverse riviste. Moravia decise di sposarla, era il 14 aprile 1941, perché non voleva più vivere lontano da lei. Una delle coppie italiane più famose del Novecento, un amore che entrambi trasformarono in letteratura.  Dopo la Seconda Guerra Mondiale, Moravia raggiunge il suo secondo successo letterario, nel 1957 pubblica il romanzo La Ciociara , rappresentato sul grande schermo da Vittorio De Sica, Morante, nello stesso anno, pubblica L’isola di Arturo .   È inevitabile, la rivalità tra i due scrittori si fa viva.  “Le coppie di letterati sono una peste,” scrive Morante all’amica  Maria Valli.  Le incomprensioni lacerano il cuore, a inclinare definitivamente il rapporto, forse, è il lato egocentrico e assente di lui,

  Ho lasciato a terra tutti i pensieri, le parole e gli affanni. Sono in alto, dove nessuno mi può raggiungere e volo, volo, volo beato, dimentico ogni cosa e assaporo la gioia della libertà. Il mio sguardo si perde verso l’orizzonte, spazia fino all’inimmaginabile e, finalmente, entro nel mio sogno. Arianna vorrebbe poter fare questo, aprire le braccia e spiccare il volo. Tuttavia, c’è qualcosa che la blocca, le tarpa le ali. E per capire quale sia il problema, bisogna partire dalla tormentata storia della sua famiglia.   Francesco Marsano e Ada si conoscono  da ragazzi, sono gli anni ’50. Francesco è un ragazzo simpatico, in grado di infondere allegria in chi gli sta intorno, Ada desidera trovare un marito ricco e dal carattere duro come il padre. Inoltre, Ada desidera un figlio maschio ma, alla nascita della seconda figlia femmina, quel suo carattere nervoso diventa difficile da placare. Intorno a lei, vede solo delusioni. Un matrimonio sempre in riserva monetaria, un marito mai aut

«Il tempo, discesa di fatti minimi; se vi getti dentro un'avventura intensa, lo ingombri e scompigli, intorbidi il ritmo, gli togli ogni verità, è una disperazione.» Agosto 1900, Colonna. Siamo in un paesino della Liguria e, in una notte afosa, la Gran Vecchia muore. È l’anziana capostipite della famiglia Medici e, prima di lasciare definitivamente la sua famiglia e il mondo, lancia una fatale sentenza, una profezia: “ Nessuno di voi morirà vecchio. ” Cosa avrà voluto dire? Silviano, il figlio, resta colpito da queste parole, così come la moglie Vittoria e le due figlie Nora e Dirce.  Gente nel tempo ,  pubblicato per la prima volta nel 1937 , è una riflessione continua sul rapporto familiare, sull'amore, sul rapporto tra uomo e città, sempre in bilico tra modernità e libertà, la libertà che questi personaggi hanno di mettere tutto in una valigia e andare... affrontare la vita a modo loro. Il tempo è il vero protagonista di questo romanzo poiché ogni cinque anni dalla morte de

Hai mai immaginato di poter lasciare la Terra per trasferirti in un altro pianeta? E hai mai pensato a come sarebbe la vita in quest’altro pianeta, ci sarebbero alieni? E noi cosa saremmo?  Ex-terresti direbbe Petra VoXo . In Fantascienza da bar , Petra VoXo costruisce un nuovo mondo, Ganimede. È il filo che lega questi racconti in cui i personaggi sono sempre diversi, tutti unici. Una raccolta di racconti fantascientifica che parla di alienazione e disuguaglianza, perdite e scoperte, la rottura dei sistemi che sostengono l’uomo. Conosceremo questi ganimedi, i Wizark, i Jesioti e altri. Ci racconteranno “lo Sbarco” sul nuovo pianeta e ciò che resta dell’umanità. La storia primitiva di Ganimede si può riassumere come segue. Non c’era nessuno. Arrivarono i Wiz, insieme ad altre specie aggregatesi per scelta. Tutte specie che poi si auto-definiranno ganimedine. Inizia la stramba vita su questa luna, e la costruzione di ibridi per servire primariamente i Wiz. Un libro che mostra un mondo

  I biscotti pan di stelle hanno esattamente undici stelline bianche. Lo so perché le conto sempre. Un giorno ho detto a mia madre di comprarmi quei biscotti, è passato un anno e mi ritrovo a mangiarli ancora.  Al mattino, nel pomeriggio e, se mi va, ne mangio due dopo cena. Due biscotti interi o scelgo una manciata di pezzettini sbriciolati, e allora mi sembra di mangiarne di più. In realtà non mi piacciono i biscotti spezzati, sono ricoperti di briciole e tristi. Ma vallo a spiegare. Alla mattina, li mangio per colazione, prima di andare a scuola. Li inzuppo nel latte e cerco di non farli crollare nella tazza, che poi schizza tutto e rovinano il fondo del latte. Roba da rovinarsi la giornata. Nel pomeriggio, invece, sto seduta sul letto, in camera mia, a guardare i cartoni. Sgranocchio sempre qualcosa, mentre sono seduta sul letto. Metto da parte i compiti, tolgo il plaid e mi concentro sui cartoni. Non so perché ma mi sento sempre come se dovessi colmare un grosso buco, e man

 Lui e Lei, M&C , si ritrovano travolti nel vortice della vita quotidiana scandita dal lavoro, amicizie, famiglia. Sullo sfondo, una Milano fatta di luoghi che ci sono e non ci sono più, che detta i suoi ritmi frenetici. Per i due innamorati, però, basta poco per chiudere il mondo fuori dalla porta di casa e lasciarsi andare alla passione. Una storia d’amore e di sesso, mentre tra Lui e Lei cresce la complicità. Durante il viaggio in Messico e quei pochi giorni a Parigi, vediamo M&C così presi da quella vita di coppia da innamorarsi ogni giorni di più, eppure c’è stato un momento in cui la fiducia ha ceduto, quando Lei ha visto Lui baciare un’altra.  Sarebbe stato bello leggere qualcosa di più su questo argomento. È come se i due protagonisti, oltre all’anonimato, mantenessero una certa riservatezza nel raccontarsi, non entriamo mai definitivamente nella loro testa, nei loro pensieri. Ogni piccolo particolare è fondamentale, è come un puzzle. Ogni pezzo, non è lì per caso,

In  primavera era successa la stessa cosa in Inghilterra, poco prima del lockdown: lettori e lettrici sono corsi in libreria prima della chiusura totale dei negozi. La scena, come la storia, si ripete ancora una volta in Francia e in Belgio. La foto pubblicata dall'editore  Stephen Carrière, e scattata da  Astrid Dujardin,  è diventata virale. Una coda lunga e ordinata, mostra i lettori che attendono il loro turno per entrare in libreria, in uno dei negozi della catena  di librerie   Furet du Nord , presenti nel nord della Francia e in Belgio. Un'immagine forte. Ogni  libro , ogni volume possiede un’ anima , l’ anima  di chi lo ha  scritto  e l’ anima  di coloro che lo hanno letto, di chi ha  vissuto  e di chi ha sognato grazie a esso. Ogni volta che un  libro  cambia  proprietario , ogni volta che un nuovo  sguardo  ne sfiora le pagine, il suo  spirito  acquista  forza . Pensando all'Italia, invece, la preoccupazione si diffonde da giorni tra autori, editori e librai,  con