Margot pensa... Cosa salvo del 2020
Del 2020 salvo l’unico film visto al cinema (anche se faceva proprio schifo), il caso o il destino. Salvo l’editing del giovedì. La metro alle nove del mattino, anche se adesso non mi manca affatto. I viaggi in treno. Torino, Venezia, Como... sono posti perfetto per scappare dal mondo, solo per un po’. Salvo Elisa che suona “Bella Ciao” con l’ukulele e l’attesa dei cori dal balcone. La vicina che grida ai passanti di tornare a casa (“non torni a casa perché ce l’hai piccolo?” Cit). Salvo i miei capelli, la frangetta torturata per mesi. E quel rossetto comprato a febbraio, che spreco! “Al grande Gatsby non piacevano le feste”, uno dei miei racconti che più amo. E salvo, con lo stesso affetto, gli altri racconti pubblicati. Salvo i pidoni fatti in casa, un attimo prima della zona rossa, e la pasquetta a prendere il sole sul balcone. Il lievito nel paccodaggiù, perché a Milano era introvabile. La palestra davanti al computer e gli insulti gratuiti dopo il plank, se non mi iscrivo in p